OCCUPIAMOCI DELL’ANSIA
L’ansia è un sintomo
E’ un malessere che si manifesta sotto forma di tensione personale e muscolare. Si possono vivere condizioni di agitazione o un senso di morte, timori di imbarazzo o umiliazione, paura che accada qualcosa di terribile. A livello fisico sono spesso presenti sensazioni sgradevoli, tra cui palpitazioni, sudorazione, vertigini o mancanza di respiro. Le persone che ne soffrono di frequente tendono ad evitare determinate situazioni nel timore di rivivere livelli elevati di ansia.
Una delle cause che possono scatenare l’ansia è lo stress.
Il termine “stress” viene largamente usato con significati anche molto diversi tra loro. Intendo qui il significato usato dalla psicologia e dalla biologia: lo stress come risposta dell’organismo a ogni richiesta effettuata ad esso. La richiesta comprende una vasta gamma di situazioni che vanno dagli aspetti psicologici (stimoli emozionali) a situazioni fisiche ed ambientali. A queste situazioni stressanti, l’organismo deve operare una risposta di adattamento, una reazione difensiva. Questa risposta è in qualche modo di emergenza e comporta che l’organismo si organizzi con modificazioni ormonali e biochimiche. Ciò può arrivare ad una fase di crollo delle difese e di incapacità di adattarsi ulteriormente.
Quando lo stress diviene dannoso e patologico?
Va detto e specificato che livelli bassi di stress non sono da eliminare perché costituiscono il normale funzionamento psicofisico. Sono le risorse naturali dell’organismo e della persona che si attivano nel normale processo vitale. Quando questo processo di adattamento è molto intenso e prolungato nel tempo diviene patologico. E’ infatti la “quantità” e la “durata” di questi processi di emergenza e di adattamento a costituire una seria minaccia per la salute psicologica e fisica. E’ lo stress cronico a danneggiare la salute a lungo termine. La sua azione può far sentire stanchi, incapaci di concentrarsi, irritabili etc.Ma oltre a ciò, l’azione dello stress cronico può diventare subdola (perché sfugge alla coscienza della persona che ne è portatrice) e molto pericolosa perché produce usura e danni a livello fisico, con conseguenze anche molto gravi e rilevabili spesso troppo tardi.
Lo stress può infatti sia peggiorare problemi già esistenti, sia generarne e svilupparne di nuovi. Molti studi hanno verificato questa causalità in molte malattie organiche. Per esempio, lo stress cronico è risultato associato alle malattie coronariche (Krantz, DS e McCeney, MK, 2002) e ad un aumento di rischio di malattie cardiovascolari.
Una volta malati, l’azione dello stress cronico ha ripercussioni sugli esiti di guarigione. E’ stato riscontrato che esso Influisce in modo significativo sull’organismo ostacolando e rallentando il processo di ripresa.
Cosa si può fare
L’ansia e lo stress sono problematiche che possono essere affrontate e risolte con un adeguato trattamento psicoterapeutico.
E’ importante individuare sia il livello di stress che la sua cronicizzazione. E’ importante inoltre chiarire e comprendere il funzionamento dell’ansia, nelle sue varie manifestazioni. Tutto ciò produce già una maggiore “padronanza” di se stesso e apre la strada ad una fase di cambiamento sia nel vissuto che nella gestione delle situazioni personali e di relazione con l’esterno.
IL SUCCESSO DÀ LA FELICITÀ O LA FELICITÀ PORTA AL SUCCESSO?
Si tende a credere che la felicità sia una conseguenza del successo e delle realizzazioni nella vita. Ebbene non è proprio così. La ricerca degli ultimi decenni ha dimostrato che le emozioni, lo stato d’animo, insomma il livello di felicità personale hanno un ruolo centrale nella vita della persona.
Ricercatori come ad es. Sonia Lyubomirsky, Ed Diener, Laura King, hanno dimostrato, raccogliendo dati su centinaia di migliaia di persone, che gli stati d’animo positivi spingono ad essere più attivi, a lavorare per il raggiungimento di nuovi obiettivi e a costruire nuove risorse. Questo si traduce nella possibilità di sperimentare gratificazione e successo.
E’ chiaro che la persona internamente più vitale, tendenzialmente felice, ha più probabilità di raggiungere condizioni di vita favorevoli, di avere relazioni, redditi e condizioni soddisfacenti. Non solo: anche la salute fisica e la longevità sembrano essere in relazione con le emozioni positive di base.
Il benessere di ogni persona è associato alla percezione positiva di sé e degli altri, ad una creativa espressione di sé stessi e ad una buona apertura verso l’esterno.
Si può concludere che la felicità non è semplicemente la conseguenza di eventi positivi ma, al contrario, è la condizione interna che genera e produce successo, risultati e condizioni gratificanti.
Leggi TuttoIL PRIVILEGIO DELLA CRISI PSICOLOGICA
Quante volte, durante il giorno, sentiamo dire “sono in crisi”, “entro in crisi”, “mi mette in crisi” …
Con queste espressioni possono intendersi situazioni e significati di diverso livello ed importanza. La Crisi Psicologica è in realtà una situazione importante e delicata. Riguarda la vita e il funzionamento psicologico di ogni persona. I momenti “critici” sono per esempio quelli di cambiamento, sono situazioni transitorie che comportano un mutamento a livello personale e una riorganizzazione interna, a volte difficile e dolorosa.
Pensiamo ad esempio agli ostacoli che si possono incontrare nella realizzazione di un progetto importante, pensiamo alla fine di una relazione di lunga durata, pensiamo alla morte di una persona cara… Ma ancora, momenti critici della vita possono essere legati ad altri cambiamenti di equilibri. Pensiamo, ad esempio, ad una madre che si è dedicata completamente alla famiglia e ai figli come può essere destabilizzata dalla raggiunta indipendenza dei figli stessi, quale vuoto interiore può creare la loro uscita di casa e il costituirsi in nuclei familiari nuovi ed autonomi; allo stesso modo, una persona che ha dato centralità al lavoro in tutta la sua vita, che ha investito tutta la sua persona nella realizzazione lavorativa sarà fortemente destabilizzata da un cambiamento lavorativo non favorevole o vivrà con angoscia il pensionamento, vivrà con angoscia ogni minaccia di perdere quella dimensione intorno alla quale ha costruito la propria identità.
Nel corso della vita attraversiamo “Crisi”, fasi interne critiche, ogni volta che la nostra persona è profondamente toccata da eventi significativi o ogni volta che nuove “consapevolezze” ci inducono ad un inevitabile cambiamento interno. Spesso, le fasi critiche compaiono in modo apparentemente inspiegabile, a volte tendono a presentarsi in alcuni archi temporali della vita (es. quella che viene chiamata crisi di mezza età). Ad un esame più attento ed approfondito questi momenti critici non sono affatto casuali ma introducono ad es. alla consapevolezza di avere vissuto e concluso una parte della vita, alla accettazione di una parte del presente personale, a volte difficile e angosciante.
Trattasi quindi di elaborazioni interne delicate ed importanti che non sono affatto negative ma che hanno un potenziale evolutivo.
La fase critica non sempre viene elaborata nel migliore dei modi e non sempre si conclude positivamente. C’è il rischio di perdersi o di rimanere intrappolati in una condizione di stallo che si cronicizza.
In definitiva, la Crisi Personale va considerata come una condizione fisiologica e non patologica. Va considerata una vera e propria risorsa, una opportunità perché in essa è implicito un potenziale evolutivo, di cambiamento positivo che può essere raggiunto o meno a seconda del suo decorso. In questo senso la crisi può diventare patologica se si arresta (cronicizzando) oppure se, anziché esprimere il suo potenziale positivo, si blocca in posizioni e comportamenti regressivi. La persona per es. può cercare soluzioni solo esteriori e solo apparenti, può sviluppare dipendenze negative o rifugiarsi in situazioni lenitive che allontanano e ostacolano la soluzione reale.
Ecco allora che, in quanto momento di crescita e di trasformazione, la Crisi Psicologica non è una condizione da temere o evitare. E’ invece una opportunità da cogliere ed utilizzare nel migliore dei modi, in tutto il suo potenziale, per una “riorganizzazione interna” più funzionale e soddisfacente.
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