Vergogna: cos’è e come superarla
COS’È LA VERGOGNA
Tutti conosciamo l’esperienza della Vergogna. Ci è accaduto sicuramente di provare quel disagio che passa attraverso lo stomaco, che ci fa sentire come di essere nudi, allo scoperto, senza alcuna protezione dal giudizio negativo degli altri. Non è necessaria la presenza di una persona che giudichi e disapprovi ma è “come se” ci fosse qualcuno a farlo.
La Vergogna è un’emozione che viene scatenata da qualcosa percepito come sbagliato o negativo, che fa percepire se stessi, la propria persona, internamente sbagliati e negativi. Si può provare vergogna per il proprio aspetto, per il proprio comportamento o per specifiche caratteristiche o insicurezze. Le persone che provano facilmente vergogna percepiscono qualcosa di sbagliato in loro, hanno verso sé stesse giudizi negativi e autocritici tali da sentirsi inadeguati e rifiutati. Dietro l’esperienza dolorosa della vergogna si nascondono meccanismi di difesa ed altre emozioni come la paura, la rabbia, la gelosia, l’umiliazione.
Gli studi effettuati per decenni sulla vergogna ci dicono che le persone che hanno una propensione a provare vergogna spesso hanno una bassa autostima. Al contrario, chi ha una buona autostima è protetto da eccessivi sentimenti di vergogna.
Tangney e Dearing insieme ad altri ricercatori, hanno anche trovato che la tendenza alla vergogna può aumentare il rischio di altri problemi psicologici. È ad esempio significativo il rapporto tra depressione e tendenza alla vergogna. Questo rapporto è stato esaminato da più di cento studi. Anche gli adolescenti che mostravano propensione alla vergogna avevano maggiore probabilità di sviluppare sintomi depressivi.
È stata anche riscontrata una connessione tra la tendenza alla vergogna e i disturbi d’ansia, come il disturbo d’ansia sociale e il disturbo d’ansia generalizzato (Thomas A. Fergus,2010).
La vergogna nelle diverse età
La vergogna può indurre il desiderio di nascondere il Sé percepito come difettoso e può indurre l’evitamento di situazioni e interazioni che sollecitano la sua espressione.
L’età influenza la propensione alla vergogna. Gli adolescenti sono più inclini alle sensazioni di vergogna e la sperimentano con facilità. La tendenza a provare vergogna diminuisce nella mezza età, fino a circa 50 anni. Con il passare degli anni e con l’invecchiamento torna ad aumentare la propensione a provare questa emozione.
Dagli studi si può vedere e interpretare la vergogna come una funzione dello sviluppo della personalità. Essa si manifesta quando le identità sono in corso di sviluppo e di formazione. E si manifesta anche quando le incertezze cercano da una parte una definizione interna e dall’altra una definizione esterna, rispetto alle aspettative esterne. L’incertezza che piano piano si fa certezza, sicurezza sia interna che verso l’esterno.
La vergogna va distinta dal senso di colpa anche se queste due emozioni hanno molto in comune: entrambe implicano autovalutazioni negative e sentimenti di angoscia suscitati da quelli che sono percepiti come personali fallimenti o trasgressioni. La vergogna e il senso di colpa sono correlati tra di loro, non si escludono ma, anzi, spesso coesistono.
Funzione positiva della vergogna
La capacità di provare vergogna è una risorsa. Non è di per sé negativa ma molto utile allo sviluppo dei principi morali e della costruzione della propria identità imperniata su principi e valori personali. La vergogna può infatti avvisarci e segnalarci i comportamenti che non sono in linea con i principi morali in cui ci riconosciamo. La differenza tra la vergogna sana e quella malsana, eccessiva, sta nella riduzione dell’autostima e della fiducia in se stessi.
Riconoscere la presenza eccessiva e dannosa della vergogna può essere difficile. Possiamo ad esempio osservarne la durata e l’intensità. Valutare se si tratta di una presenza persistente oppure transitoria e di breve durata; osservarne il livello di disagio che ci crea e come questo disagio si riflette sulla fiducia in noi stessi e sulle nostre interazioni sociali.
Quali sono le cause della vergogna
Le origini della vergogna variano da persona a persona. Si può tuttavia ricondurre questa emozione alle esperienze infantili che hanno innescato insicurezze e sentimenti negativi in se stessi. Queste insicurezze si sviluppano di solito nei primi anni di vita come risposta a distacchi affettivi prolungati, critiche o giudizi negativi. Sono riconducibili in generale a mancate o insufficienti risposte ai bisogni affettivi che generano convinzioni negative verso se stessi e sfiducia verso la possibilità di ricevere, meritare, interazioni e attenzioni amorevoli.
Le cause possono anche essere legate ad esperienze di bullismo: essere presi di mira, aggrediti, ridicolizzati, può fare sentire soli, isolati e indegni. Anche il rifiuto e l’esclusione del gruppo, degli altri, può portare a sentimenti negativi. Il bisogno di ogni essere umano è quello di “connessione”, di inclusione e il sentirsi esclusi può generare vergogna, il vissuto di non essere degni di inclusione e accettazione da parte degli altri.
Cosa può aiutare a superare la vergogna
Convivere con la vergogna è molto difficile e spesso può indurre a risposte e comportamenti che anziché favorirne il superamento provocano invece rinforzo e cronicizzazione del disturbo.
Cosa invece può essere di aiuto? Ecco alcune indicazioni che possono essere utili.
- lasciarsi aperti verso la propria vergogna: l’accettazione ha un effetto calmante e distensivo. Al contrario la rigidità e il giudizio negativo portano ad innescare meccanismi di lotta “contro” la vergogna che non producono risultati positivi;
- approfondire i meccanismi che generano la vergogna, le radici e le variabili che la alimentano. Per fare questo è bene chiedere l’aiuto di uno psicoterapeuta. L’aiuto di un esperto permette di praticare adeguatamente l’esplorazione e il raggiungimento degli obiettivi;
- cercare una maggiore apertura verso le proprie emozioni in generale e verso quelli che sono vissuti come “difetti” personali. Può essere molto utile mostrare, alle persone di cui ci si fida, le proprie vulnerabilità o i propri difetti: aiuta a interrompere il giudizio negativo verso se stessi e a sviluppare più fiducia e sicurezza;
- focalizzarsi sul presente, sintonizzare la propria attenzione al presente. Ricordare o rievocare esperienze di vergogna vissute in passato con forte disagio provoca anticipazione negativa e senso di impotenza. È importante evitare queste contaminazioni e interferenze del passato focalizzandosi sul presente, su ciò che si desidera al presente, sulle risorse e sulle azioni che nel “qui ed ora” si possono mettere in campo.
Dott.ssa Rita Gagliardi
Psicologa Psicoterapeuta