PSICOTERAPIA PSICODINAMICA – LE TECNICHE
Psicoanalisi Classica
La psicoanalisi originariamente e nel suo modello classico, opera in un contesto di “neutralità“. Lo psicoanalista è al di fuori, distaccato e si astiene da ogni coinvolgimento personale. In tal modo S. Freud cercava di proteggere la scientificità del lavoro: l’emergere dei contenuti del paziente e la decodificazione da parte del terapeuta dovevano avvenire in un contesto “asettico”. La stessa posizione fisica del paziente sdraiato e dell’analista alle sue spalle aveva l’intento di tenere fuori ogni espressione e variabile personale che potesse influenzare il vissuto del paziente.
Così come il chirurgo ha necessità della “camera sterile”, così l’analista deve essere “opaco” agli occhi del paziente per non inquinare o condizionare il corso naturale delle sue associazioni.
Strumento fondamentale di cura erano le “Interpretazioni“. L’analista comprendeva, trovava la causalità che aveva prodotto il sintomo e successivamente la restituiva al paziente. Decodificava cioè quanto era accaduto “interpretando” al paziente ogni traccia utile a portarlo alla scoperta delle parti e delle dinamiche invisibili. Tale restituzione (o interpretazione) doveva avvenire dopo accurata verifica e doveva essere temporalmente adeguata. C’è un momento in cui il paziente è “pronto” ad accogliere ed accettare quanto il terapeuta gli comunica: solo in questa fase l’interpretazione, seppur vera, è veramente corretta e proficua. Solo in questa fase l’interpretazione può determinare nel paziente l’Insight (l’accesso alla comprensione).
Psicoterapia Psicoanalitica (o Psicodinamica)
Come è cambiata, nella pratica, la psicoterapia psicoanalitica rispetto alla psicoanalisi classica?
Anzitutto nei seguenti aspetti:
- Riduzione della frequenza delle sedute. Mentre la psicoanalisi classica prevedeva una frequenza dalle tre alle cinque sedute settimanali, attualmente la frequenza è prevalentemente di una seduta a settimana.
- Durata della psicoterapia: se nella psicoanalisi classica si contemplava una “ristrutturazione totale” della personalità, con previsione di tempi lunghi, cioè di alcuni anni, attualmente gli obiettivi possono essere più circoscritti e la durata può essere breve o molto breve.
- Eliminazione del lettino; il contesto attuale è vis à vis, il paziente e lo psicoterapeuta sono, naturalmente, l’uno di fronte all’altro.
Per quali motivi?
Per comprendere taluni cambiamenti pratici dobbiamo però necessariamente accennare ad un cambiamento “sostanziale”.
I contributi di molti psicoanalisti e in particolare gli studi psicoanalitici sulle relazioni hanno arricchito negli ultimi 50 anni il modello psicoanalitico stesso.
Di conseguenza subiva trasformazioni e cambiamenti anche l’approccio psicoterapeutico.
Non è cambiata l’impostazione di base. La psicoterapia psicodinamica (o psicoanalitica) persegue gli stessi originari obiettivi. Anche lo strumento, l’Interpretazione, rimane di fondamentale importanza. A questo strumento è andato ad aggiungersene un altro: la “relazione terapeutica“.
Ciò che prima era escluso perché ritenuto pericoloso, interferenza negativa nel lavoro, è stato studiato nella sua complessità e riconosciuto come secondo fattore terapeutico. Ciò che si è accertato, infatti, è che il processo di cambiamento profondo passa attraverso due momenti fondamentali:
- la comprensione di ciò che è accaduto e che è rimasto in sospeso nella parte inconscia attraverso la decodificazione (Interpretazione) effettuata dal terapeuta;
- la possibilità di vivere, sperimentare al presente, una situazione personale ed emozionale “correttiva”, attraverso l’interazione con il terapeuta stesso.
Questa maggior presenza e partecipazione personale del terapeuta non è soltanto maggior flessibilità ma è una maggior esposizione della “persona” dello psicoterapeuta stesso. Egli non solo deve essere capace ed abile nella ricostruzione e nella comprensione della situazione sulla quale si trova ad operare ma, in quanto strumento stesso di cambiamento, deve essere abbastanza equilibrato, risolto e capace di buon contatto personale. E’ la sua personale crescita e la sua maturità psicoaffettiva a rendergli possibile un autentico e profondo scambio con il paziente.
Questo è il motivo per cui la formazione di uno psicoterapeuta ad orientamento psicoanalitico deve necessariamente passare anche attraverso un’analisi personale accurata. La capacità di esercitare come psicoterapeuta psicodinamico è strettamente legata al raggiungimento degli obiettivi psicoterapeutici personali: il terapeuta deve essere in grado di intervenire su se stesso e risolvere in se stesso, prima di intervenire sulla interiorità di un paziente.
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TECNICHE