QUANTO DEVE DURARE UNA TERAPIA PSICOLOGICA?
Si è discusso molto della durata, su quanto tempo una psicoterapia dovrebbe prendere e, su questo punto, le posizioni sono state ampiamente definite dal modo di prospettarsi i risultati finali. Se si pensa che la terapia debba operare trasformazioni a livello della struttura fondamentale del carattere, questo richiede un lungo periodo di terapia. Se invece lo scopo è quello di dar sollievo ad un disagio attuale, i programmi sono a più breve scadenza.
Nel paziente possono verificarsi mutamenti importanti anche in una o poche sedute. Non c’è quindi una correlazione rigorosa di tempo e di risultati. In alcune crisi, l’intervento efficace può richiedere una singola seduta o poche settimane di “breve terapia”.
È tuttavia certo che i cambiamenti più strutturali e duraturi richiedano considerevole quantità di tempo e di sforzo terapeutico.
Negli ultimi 50 anni tutti gli orientamenti terapeutici hanno cercato modalità e tecniche che raggiungessero gli scopi nel minor tempo possibile. Così tutti gli approcci che si sono sviluppati dopo la psicoanalisi hanno cercato di ottenere dei risultati in minor tempo possibile per accreditarsi; ma anche all’interno della psicoanalisi stessa, con il progredire degli studi e dei contributi, si modificava il modello di intervento terapeutico alla ricerca sempre di una maggiore efficacia.
Il risultato di tutto ciò ci porta oggi ad osservare la seguente situazione.
Le psicoterapie psicoanalitiche (o psicodinamiche), che originariamente lavoravano sulla ristrutturazione globale della personalità e che nella maggior parte dei casi richiedeva un intervento di diversi anni, oggi perseguono anche obiettivi più circoscritti e possono quindi avere una durata limitata o molto limitata (Psicoterapia Psicodinamica Breve);
Le psicoterapie cognitive-comportamentali, nate come brevi, con una durata molto limitata, tendono a dilatare i tempi fino ad un paio di anni. Ciò perché l’originario approccio “comportamentale”, rigorosamente strutturato ad affrontare il “sintomo” si è rivelato limitato ed è stato così esteso alle variabili “cognitive”. Questo orientamento è oggi molto più vicino a quello psicodinamico di quanto non lo fosse in passato e tende sempre di più a considerare le variabili personali.
La durata della psicoterapia è da mettere quindi in relazione alla persona, alle sue esigenze e alla situazione che sta vivendo.