
LA BASE SICURA
Il 2 settembre 1990 moriva John Bowlby, considerato uno tra i più grandi psicoanalisti del ventesimo secolo.
In occasione del trentesimo anniversario della sua morte può essere utile ricordare l’importanza del suo lavoro e il contributo sia scientifico che sociale della sua opera.
Medico Psichiatra, interessato alla Psicoanalisi, John Bowlby seguì a Londra il training in Psicoanalisi e dopo la guerra fu nominato vice direttore di Jock Sutherland della prestigiosa Tavistock Clinic di Londra dove creò un dipartimento infantile.
Grazie a J. Bowlby oggi sappiamo che una parte del nostro mondo interno, di come percepiamo noi stessi e di come viviamo le interazioni e le relazioni adulte, dipende da quel rapporto stretto che lega reciprocamente madre-neonato nei primi anni di vita. E’ la fase che J. Bowlby chiama di “Attaccamento“.
Studiando questa fase Bowlby ha rilevato che la figura di attaccamento (solitamente la madre) permette al neonato di sviluppare interiormente una “base sicura” per esplorare il mondo. La relazione di attaccamento funge da prototipo per le future relazioni sociali. Problemi nell’instaurarsi di questa fase, carenze o rotture dell’attaccamento materno comportano conseguenze negative più o meno gravi. E’ pertanto importantissimo che il legame di attaccamento si sviluppi in maniera adeguata, poiché da questo deriva uno sviluppo buono ed armonico della personalità.
Gli studi e le teorie di Bowlby sono stati ampiamente confermati sperimentalmente ed hanno portato anche a notevoli cambiamenti culturali nel pensare il rapporto adulto-bambino. Fino a pochi decenni fa i bisogni riconosciuti dell’infante erano quelli fisiologici e il tempo dedicato al neonato era quello funzionale alla sua sopravvivenza: la necessità di nutrimento, di respirare, la cura delle malattie e l’essere al riparo dai pericoli. Gli studi di Bowlby e gli innumerevoli approfondimenti scientifici che ne sono scaturiti hanno legittimato quella propensione naturale dei genitori di rispondere alle sollecitazioni del neonato che cerca il contatto e l’interazione…con gli occhi, i sorrisi, le manine protese…
Sta finalmente perdendo campo il vecchio detto “i bambini si baciano quando dormono”! E le mamme si sentono sempre meno in colpa se tolgono tempo ad altre cose per dedicarlo al contatto, alle coccole e alla connessione piacevole con i piccini… che fonderanno il loro futuro su base sicura!