Trasformare l’aggressività in creatività
Trasformare l’aggressività in creatività: una prospettiva utile e interessante
L’aggressività e la creatività sono state considerate due realtà indipendenti. Per esempio, nei sistemi scolastici sono state solitamente considerate come due questioni distinte, senza alcuna correlazione tra loro e pertanto vengono affrontate separatamente.
Negli ultimi anni gli studi psicologici ci dicono invece che tra i comportamenti aggressivi e la creatività c’è un legame e gli aspetti di questa correlazione sono al centro dell’interesse dei ricercatori.
Se pensiamo all’aggressività affiora l’idea dell’atteggiamento, del comportamento volto a danneggiare l’altro. Se invece pensiamo alla creatività immaginiamo la capacità di generare cose nuove, originali e utili. Apparentemente due cose ben diverse.
Eppure, tanti tra scienziati famosi e innovatori hanno manifestato nella loro infanzia tratti personali e comportamenti aggressivi. I loro risultati straordinari sul piano creativo sembrano passare attraverso un periodo di trasformazione psicologica. È stato scoperto che la ribellione e la violazione delle regole stimolano la creatività (Patron e al. 2018-20). Da uno studio su bambini di terza e quarta elementare (Saggar e al., 2019) emerge che coloro che erano più creativi avevano maggiori comportamenti di violazione delle regole e maggiore aggressività.
Il legame tra aggressività e creatività cambia le prospettive di intervento, apre nuove strade. Invece di sopprimere e nascondere l’aggressività ci si chiede come utilizzarla in modo costruttivo.
Alcuni studi hanno utilizzato interventi artistici per trasformare l’aggressività in creatività. Uno studio sulla musicoterapia ha ad esempio rilevato che la musicoterapia produceva la fiducia in sé stessi, maggiore padronanza dell’impulsività e dell’aggressività; le emozioni represse venivano espresse in modo costruttivo e il comportamento impulsivo veniva canalizzato nella creazione musicale.
Uno studio di Jiaqui Wu ed altri (2023) ha sperimentato veri e propri programmi per sviluppare e migliorare la creatività. Sono state formate persone con alta aggressività e i risultati hanno confermato la riduzione significativa dell’aggressività e questa riduzione era associata ad un aumento della creatività. Si è visto che l’intervento utilizzato era efficace nel migliorare l’originalità e questo miglioramento era anche confermato neurologicamente da una maggiore attivazione delle zone cerebrali interessate.
Insomma, possiamo finalmente uscire dalla semplicistica e tradizionale lettura dell’aggressività come espressione negativa e da correggere con l’inibizione. L’approccio tradizionale di inibizione e allenamento all’autocontrollo, alla luce dei nuovi studi, risultano limitati. La modalità più efficace è ricercata nel potenziale che l’espressione aggressiva contiene e si concentra su come questo potenziale può essere sviluppato e sollecitato ad esprimersi.
Dott.ssa Rita Gagliardi
Psicologa Psicoterapeuta
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